CIGNO NERO
Osservando degli splendidi cigni bianchi coccolarsi sull’ acqua di uno stagno sono rimasta imbambolata, poi
la pace è stata rotta da un grido che ha richiamato la mia attenzione ed uno splendido cigno nero mi ha
reguardito ‘ Ma come, non ti accorgi di me?’ ed in tutta la sua maestosità si è insinuato nel bel mezzo di
quel mucchio di piume bianche che, noncuranti, hanno proseguito il loro bagno di relax.
Guarda, osserva e impara! Questo è uno dei pilastri del mio cammino ed allora una domanda nasce
spontanea: cosa mi vogliono insegnare?
Quanto ridono i Maestri da lassù! Ma come! E’ così chiaro! E’ così evidente e facile da comprendere!
Come il cigno bianco rappresenta il simbolo che più si avvicina alla perfezione dell’ Amore Universale, puro
ed immacolato come chi ha cancellato ogni traccia di ombra e peccato da se stesso, allora il cigno nero
rappresenta per antitesi l’ oscurità, un’ oscurità che ha motivo di esistere, altrettanto bella ed attraente e
che continua a ripetere ‘Ci sono anch’io!’. Rappresenta quell’ oscurità che conosciamo lungo il nostro
cammino, che si manifesta dentro e intorno a noi, e malgrado noi. L’ oscurità esiste e grida per essere
riconosciuta perché attraverso lei possiamo conoscere quello di noi che deve essere cambiato.
Non mi fa paura!
Quando hai accettato i tuoi errori, li hai rivisti per comprendere ciò che ti volevano suggerire, li hai
rielaborati e corrosi fino ad imparare e metabolizzare la parte di essi che ti ha insegnato qualcosa, hai
imparato ad evitare di ripeterli ed hai accettato la tua natura fallibile di anima incarnata, ecco che hai
capito che l’ ombra era parte di te.
Oggi la riconosco, la rispetto e la guardo serenamente rimanendo sulla mia sponda.